MADIBA UOMO ISPIRATO

nelson-mandela-copyNelson Mandela è morto. “Madiba” il padre della lotta africana contro l’apartheid, il primo presidente del Sudafrica senza la segregazione razziale è morto ieri.

La notizia mi ha scombussolata. Non per la morte in se ma perché viviamo in un’epoca di pochi ma grandi cambiamenti, cambiamenti negativi. Il mio paese è in stallo e la mia angoscia cresce sempre più sapendo che un uomo così, io, non lo conoscerò mai. Ammiro chi della sua vita ha fatto un cambiamento, chi vivendo ha lottato fino all’ultimo respiro. Su Facebook i profili pronunciano frasi di dolore rivolte al grande Nelson, ma questo dolore è tutto nascosto dietro uno schermo, seduto comodamente alla scrivania.

La morte non è mai una fine ma un’inizio, l’inizio di una nuova generazione. La mia generazione, a cui con fatica appartengo. Andrò contro corrente ma Nelson era un uomo semplice, coraggioso, era un uomo ispirato. Durante i suoi 27 anni di detenzione egli leggeva spesso la poesia di Ernest Henley INVICTUS, è stata la principale sprone della sua lotta. Io oggi non voglio pronunciare una frase di Mandela, vorrei ricordare le parole che lo hanno ispirato, perchè la grandezza è sempre nascosta nelle cose semplici.

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.

Nella feroce morsa delle circostanze
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.

Oltre questo luogo d’ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino;
Io sono il capitano della mia anima